INGRESSO GRATUITO - 6 E 7 MAGGIO 2023

Gianmario marrelli

Gianmario Marrelli è un docente di matematica e fisica, game designer e divulgatore ludico/scientifico. Si laurea in fisica (con molta calma) e trova nello stesso ramo la moglie e coautrice: assieme vincono concorsi e contratti in ambito librigame (“Il Corriere di Camelot”, “Lupin: Il palazzo delle Illusioni”). Gianmario si occupa anche di giochi da tavolo (vincitore del concorso per “Parma Calcio Manager”) e di divulgazione ludico/scientifica su Eduplay.it e occasionalmente su testate di settore. 

Scopri Gif, il nuovo evento targato Comics+Play

GIF è il nuovo evento targato Prato Comics+Play che si propone di rinnovare la quasi decennale attività dell’associazione. Il proposito è quello di utilizzare i medium del gioco e del fumetto come “linguaggi” ancora in grado di intercettare le prospettive delle nuove generazioni, che provano ad immaginare mondi vicini e lontani in cui intravedere la possibilità di esistere e di coltivare le proprie emozioni, pensieri, sogni… E incubi!?

La realtà offre ancora uno spazio e un tempo in cui poter esprimere tutto questo? Poter mostrarsi al mondo?

Ma probabilmente ciò che le nuove generazioni si chiedono in maniera ancora più pressante è se essi stessi possano esistere in questa realtà, se vi sia la possibilità di crescere e maturare come individui reali all’interno della cultura di massa veicolata dalla grande macchina digitale. Questa domanda si fa più significativa in un momento storico in cui è sempre più difficile distinguere cosa sia vero da ciò che è fittizio, manipolato. Il confine tra la realtà e la sua rappresentazione è infatti inesistente; non sappiamo più cosa esista per davvero, tanto che tali interrogativi arrivano a coinvolgere anche la propria identità. Nella società della comunicazione la tecnologia ci sta mettendo davanti a nuovi grandi temi, di fronte ai quali lo smarrimento dell’umanità sembra dietro l’angolo e, per i più giovani, del futuro non resta che una vana nostalgia.

Che ruolo possono avere in tutto questo i cosiddetti “adulti”? Coloro che hanno “passato il guado”? Che strumenti può fornire la comunità educante ai ragazzi e alle ragazze per crescere, formarsi ed affrontare questa strana e incomprensibile realtà?